Cuore e respiro

La nostra storia,mamma,  come qll di tanti è iniziata così:

 

Con un’attesa. Noi donne siamo allenate all’attesa, pare quasi di esser  state fatte apposta per attendere: Abbiamo atteso che Adamo fosse colto da un momento di solitudine e lasciato che mani Sapienti ci  plasmassero. Siamo parte di una costa, non un osso qualunque, ma uno di qll  della gabbia toracica, che protegge cuore e polmone.   Solo Uno molto più che uomo poteva percepire fin da subito che dovevamo esser fatte  di un materiale resistente e protettivo.

E nel corso della vita, il ciclo dell’attesa continua: Attendiamo le prime parole, i primi passi, l’uscita da scuola, il rientro a casa facendo l’altalena tra la finestra e l’orologio appeso alla parete, per poi fingere di dormire al suo arrivo, col cuore finalmente in pace ed il respiro regolare.

Attendiamo che i tempi siano maturi, affinche i “piccoli” possano aprire le ali e prendere il volo, attendiamo che sappiano costruire il loro nido, che sia solido e stabile, e non importa se lasceranno il nostro e la loro libertà ci taglierà le mani. Attendiamo  poi  che il cerchio sia completo e ricominci a girare nuovamente, con una nuova attesa. E’ una storia ciclica, senza fine. Per qst i figli sono figli per sempre e non si smette mai di essere mamme

Non c’è amore più grande di qll della  mamma… Siamo state create da una costa, un pezzo di gabbia toracica, che protegge il cuore ed i polmoni, l’inizio della vita ed il respiro del  ns stesso respiro… Per sempre

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