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Sulla finestra un bicchiere di latte, un poco di fieno per l’asinello/Intanto le 9 già si son fatte, trilla lontano un campanello. Presto bambini chiudete gli occhi, e già per strada chi porta balocchi
Notte preziosa, notte di neve c’è S Lucia dal passo lieve/Notte di neve, notte preziosa, c’è S Lucia vestita di rosa. Mattina celeste, mattina gelata l’aria intorno è tutta fatata/mattina gelata, mattina celeste sei la più bella di tutte le feste
Una passeggiata a metà pomeriggio, con il cuore pesante e la testa altrove. Le orecchie piene ancora delle chiacchiere di due mamme che si scambiano le preoccupazioni per i figli, i nipoti, per il futuro che se c’è non promette nulla di buono.
Il pensiero va a te, a noi, rimbalza sulla labbra serrate, scivola sulle mani screpolate che fanno fatica a reggere la penna.
Le parole incastrate tra l’inchiostro ed il foglio si arrendono, e restano li nella biro per un po, e poi si ritirano silenziosamente.
Qst mani che a voltre fanno fatica pure a congiungersi nella preghiera, ora ballerine saltellano da un tasto all’altro sul motivo della filastrocca, ed il pensiero torna ad aprire i cassetti dei ricordi, e tira fuori un profumo, una voce, un sorriso, mani belle e curate, occhi sinceri, sorriso aperto….
Le parole ed i ricordi fanno troppo rumore. Ci sono cose che non si dicono, si sentono, si sanno. Senza parole, senza carta e penna, senza tasti e tastiera. Basta un pensiero, che libero e senza catene si innalza ed arriva fino a te ed oltre