Wayward

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Ero una ribelle sfacciata, nei panni di una timida scontrosa. Me ne rendo conto adesso, e realizzo che è proprio vero: Varcata  la soglia degli anta, si acquista una consapevolezza diversa. E non sempre qll che percepisci ti  (s)piace

Me ne stavo in silenzio, parlavo poco, di solito rispondevo alle domande che mi venivano rivolte, con frasi brevi, a monosillabi. Ce ne ho messo di tempo, per coordinare pensiero e parola, per farli andare alla stessa velocita! Il tempo mi ha insegnato che le parole entrando nelle orecchie, salgono subito su,  al cervello, e tu devi avere la pazienza di ricacciarle indietro, tenendo la bocca chiusa, in modo tale che scendano più in basso della gola, lasciarle sulla soglia del cuore , farle entrare senza calca. Solo allora capisci che nessuna parola può ferire, neppure qll detta deliberatamente per lederti. Ti fa forte il tempo, ed insegna tante cose…Accoglievo tutte le parole, e mi esercitavo

Scrutavo tutti e tutto qll che avevo intorno. Gli occhi, ladri di emozioni, carpivano prima di chiunque ogni sfumatura, anche il battito d’ali di una farfalla, o il guizzo rapido di una lucertola al sole. Avevo appreso un altra lezione: Le cose che vedi, nascondono altre realtà, altre sfumature, altre idee, pensieri, persone. Se non sei capace di guardare “dentro”  non vedrai mai niente, non in-contrerai mai nessuno!

Avevo addormentato la ribelle, lasciando che l’impacciata si impadronisse del mondo e dello spazio. Lei gentile e garbata, ha ammassato sogni, desideri, speranze, sorrisi, e strette di mano. Improvvisamente un gg… (dev’essersi svegliata la ribelle, magari le ha dato ‘na bella randellata!) vedi tutto con occhi ancora diversi, occhi che non sono nè dell’una né dell’altra . In sottofondo scorre il film a colori , di qll che eri fino a ieri. Il cassetto dei sogni è troppo pieno, e anche se non vuoi chiuderlo, non credi più del tutto che qualcosa possa realizzarsi ancora.

Lo sguardo è acuto, vede lontano, tende a quel futuro che non c’è, lo fiuta, lo attende. L’udito si fa aguzzo, teso ad ogni spiffero. Tuttavia i  ricordi fanno male, male al cuore che si fa pesante, e non riesce ad alzarsi in volo, nonostante abbia qualche “aiuto”

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perché l’ascolto  spesso è ancoraggio  invece che spinta ad andare….

Un altra pagina è stata scritta, ma  rimane in sospeso, in bilico tra il presente ed il seguente. La timida impacciata non osa neppure toccarla; la ribelle la muterebbe subito in puzzle da  mille pezzi e oltre. Fosse per lei, infilzerebbe tutto!!!

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