(N)apolide

.….A Napoli, qnd scendo gli scalini del treno non mi sento “tornato” invece mi sento solo, con un diritto + intimo di qll che provo altrove. Una città non perdona il distacco, che è sempre una diserzione. Sono d’accordo con lei, con la città: chi non c’era, chi è mancato, ora non c’è, è decaduto il suo diritto di cittadinanza. Ora è uno dei tanti passanti che essa accoglie, senza opporre resistenza, lo straniero imbambolato che nessuno scaccia, sbirciato come merce di scambio.   Ho rispetto del diritto di rigurgito che la città applica a chi se ne allontana. Se rispondo di me presso di lei, è perché porto i panni dell’ospite, posso dirmi napolide; uno che si è raschiato dal corpo l’origine per consegnarsi al mondo(E. De Luca)

E’ impressionante come, un libro, capitato tra le mani casualmente, perché gli occhi sono caduti sull’ultimo ripiano della libreria, dove nessuno guarda mai, non perché non ci sia nulla da trovare, ma perché solitamente tendiamo tutti a tenere la testa alta, ritenendoci superiori finanche ad una mensola, stupidi presuntuosi che siamo!   E’ impressionante dicevo, come sia riuscito ad esprimere più che bene lo stato d’animo che avverto ad ogni ritorno…. Forse perché non è soltanto il mio, forse perché appartiene a tutti qll che hanno deciso di voltare pagina, che sia dipeso da loro o che sia stata una scelta obbligata, non importa. Una volta fuori, non ne fai più parte. Succede  come quando ti sposi e crei la tua famigli: puoi tornare nella casa dove sei nato e vissuto  ogni volta che vuoi, ma ormai qnd dici “casa mia” ti riferisci ad altro. Come un ramo spezzato di una pianta, inutile tentare ogni innesto…. 

“Mai più ho attecchito altrove. Chi si è staccato da Napoli, si stacca poi da tutto: non ha neanche lo sputo per incollarsi a qualcosa, a qualcuno. Mai più ho sputato, ho solo inghiottito, inghiottito.” (Erri De Luca)Ed effettivamente è così, lo comprendo bene, anch’io continuo ad inghiottire, sorrido ed inghiotto , qlc volta inghiotto senza sorridere, bocconi che a momenti mi strozzano, perché oltre ad essere amari, sono offerti da chi dovrebbe tendere la mano, ed incoraggiare: “In due la salita è meno faticosa” invece che sputare fango ad ogni virgola, anche solo se respiri. Inghiotto bocconi amari che cadono  nello stomaco senza avere nessuna radice a cui fare ritorno, ma va bene così… Citando un vecchio adagio( che non è Tiziano Ferro ^__^) ” Se non uccide fortifica!”

E sono forte, (qnt volte me l’ho sono sentita ripetere, fino ad odiare con tutta me stessa qst 2 parole!) anche se non lo dimostro, anche se non si vede, anche se NON è vero! 

“Il timbro sul biglietto del treno aveva il colpo furibondo di una porta sbattuta alle spalle. Ero cancellato io, non il biglietto.”(Erri De Luca)

 (Immagine web)

 

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