Uomini e Donne

  Tanto gentile e tanto onesta pare

la donna mia quand’ella altrui saluta,

ch’ogne lingua deven tremando muta,

 e li occhi no l’ardiscon di guardare.

  Si discuteva, qualche giorno fa, dei programmi che passano in tv, e dei modelli che detti programmi propongono come stile di vita. Che ne è oggi della gentilezza, dell’onesta, del pudore? Tanti, troppi programmi “Senza pudore”, dove si fa mercato pubblico, sguaiato e volgare, dei sentimenti, delle vicende personali ed intime, di vizi e tradimenti privati. Senza dignità e senza rispetto, ne di se stessi ne dell’altro, abbiamo oltrepassato ogni limite del buonsenso, siamo in una  “giungla di ritocchi”,  per apparire ciò che non si è: donne che hanno da tempo superato gli anta, sembrano ragazzine ventenni e viceversa. Mi chiedoe chiedo a voi: Siamo veramente noi donne che desideriamo rifarci il seno, denudarci, torci di dosso anni, rughe, chili e chi meno ha meglio è? O sono gli altri a volerci cosi? perchè noi donne ci guardiamo oramai soltanto con gli occhi degli uomini senza ribbellarci? A voi uomini, da donna, non posso che chiedervi: Ma siete contenti di avere accanto un attore? Vi interessa sul serio un rapporto con donne-oggetto? appaga seriamente il vs senso di solitudine?Che uomini siete diventati? Dove sono gli occhi che incrociano quelli dell’amato/a e riescono a vedere ciò che l’altro realmente è e non solo ciò che vuol apparire?Dove sono i gentiluomini? Devo constatre con rammarico, che uomini e donne, giocano ad esibirsi al meglio, dando il peggio di se, nascondendosi dietro alla frase ormai di moda: “Mi metto in gioco”. La nota dolente è forse proprio questa: l’aver confuso l’esposizione con l’esibizione.E’ vero, chi si espone si mette in gioco, dando e mostrando il meglio di se, ma chi si esibisce, lo fa per intrattenere gli altri e mostra il più delle volte, quello che non dovrebbe mostrare.

Ella si va, sentendosi laudare,

benignamente d’umilta’ vestuta;

e par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi si’ piacente a chi la mira, che da’ per li occhi una dolcezza al core,

che ‘ntender non la puo’ chi no la prova;