Non si muove foglia….

Non si muove foglia che Dio non voglia. Un detto che molti conoscono, che tanti ripetono quasi senza capire. Io posso dire che qst detto corrisponde al vero, l’ho sperimentato in pieno qlc anno fa(ancora è in fase “attiva”), qnd da un gg all’altro è cambiato lo scenario nel quale vivevo. Ho pensato allora,in una botta di ottimismo: Ma si! Cambiamo vita, facciamo una nuova esperienza, non ho famiglia, non ho legami, non sentirò che la mancanza della mia vasca da bagno! Ho pensato che era bene cambiare aria, e che dopo tutto qll che avevamo passato, qst svolta poteva considerarsi benissimo una passeggiata; Ho pensato che alla fin fine, non era poi vero il detto che dice: Partire è un pò morire; Ho pensato….e poi ho smesso di pensare! Se dicessi che fu facile voltare pag e lasciarsi tutto alle spalle, direi una bugia, ma allora come ora, avevo, anche con le lacrime agli occhi e l’amaro in bocca, la predisposizione a vedere il bicchiere mezzo pieno. Dopo qlc anno, e vedendo il tutto da una prospettiva differente, devo ricredermi: Si, partire è un pò morire. Muore un pò di te, una parte che lasci irrimediabilmente radicata nei luoghi,nei negozi, tra le mura e le pietre della città; tra gli occhi dei passanti e nelle chiacchiere che scambi con amici e conoscenti. Mi manca la mia vasca da bagno, come mi manca il lungo corridoio ed il suo gradino, sul quale mi sedevo ad ascoltare il silenzio, o le chiacchiere del palazzo; mi manca la camera da pranzo, dove trascorrevo ore a scrivere o leggere girando intorno al tavolo; mi manca, facile comprendere, la mia camera con la mia scrivania, ed il mio letto bell’è pronto. Ora ci sono altre cose: Il divanoletto-apri-chiudi posteggiato nella camerasalone di gg e cameraletto di notte; una cucina dove già stando in 2 perdi la libertà di movimento; un balcone di 2m con la vetrata rotta ed il tetto sfondato; una doccia che “spara” e perde acqua, ed invece di rilassarmi mi irrita ancora di più…ma ci sono anche cose alle quali per ora non rinuncerei: L’aria fredda e frizzante all’alba, che sa di salsedine e vento di burrasca;la passeggiata giornaliera lavoro-casa-lavoro; il canto delle cicale d’estate, i prati che colorano le vie e gli alberi carichi di fiori profumati in primavera; la pace che si respira un pò ovunque; Il freddo pungentein inverno, smorzato dal sole che spunta all’improvviso e ti fa pensare ad una carezza di Dio.Lo stesso Dio che dirigendo la mia vita,ha pensato di tenermi lontana da qst agonia lenta in cui rantola la mia città. In sere come qst però, dove l’insonnia popola il silenzio di ricordi e visi rannicchiati in un angolo della memoria che credovo chiuso per sempre, viene naturale chiedersi: Avrò ancora un posto in qlc cuore, o almeno nei pensieri di qll poche persone alle quali ho voluto bene? Ho ripreso a pensare ai visi, alle mani che si stringono, agli occhi che si incrociano e senza parlare si dicono tutto, alle risate, ai bei momenti ed anche a qll difficili, che si superano solo grazie all’amicizia, balsamo sulle ferite aperte e doloranti. Ho lasciato casa, affetti, progetti e sogni, ma non tornerei indietro, non ora e forse mai più. Non si muove foglia che Dio non voglia…. Infatti, avessi dovuto decidere io di “scombussolare” la mia vita, non l’avrei mai fatto…Non so cosa c’è ancora dopo tutto qst, se ancora c’è dell’altro,o se le “sorprese” si prendono un anno sabatico(e non sarebbe male,considerando le “sorprese” che mi son capitate!) C’è un cielo strapieno di stelle stanotte, una meraviglia che lascia a bocca aperta. Un cielo così, fa passare in secondo piano anche la mia vasca da bagno,e dopotutto…… il bicchiere è ancora mezzo pieno!